Programma
Di Azione Universitaria Latina
Per le elezioni DiSCo Lazio
Un preambolo...
Il polo universitario di Latina (Sapienza) conta oltre 4.000 studenti, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Per rendere Latina una vera città universitaria occorre affiancare alle eccellenze didattiche adeguate strutture e servizi rivolti agli studenti, integrandoli nel tessuto civile ed economico locale. Ogni punto del programma include proposte allineate con le politiche regionali, nazionali ed europee, sfruttando opportunità di finanziamento (es. fondi regionali DiSCo, PNRR, programmi UE) per garantire soluzioni sostenibili e di lungo periodo.
Le linee di intervento delineate – dal diritto allo studio ai trasporti, dai servizi al benessere – convergono verso un obiettivo comune: elevare gli standard della vita studentesca a Latina al livello delle sedi centrali, valorizzando al contempo le specificità locali. La realizzazione del programma richiederà un lavoro sinergico tra Consulta DiSCo, Ateneo, enti locali e – non meno importante – la partecipazione attiva degli studenti stessi. Solo con una visione integrata e politiche mirate sarà possibile trasformare le criticità attuali in punti di forza, facendo del polo di Latina un luogo dove studiare con successo, crescere come persone e sentirsi parte di una comunità.
Diritto allo studio
Potenziamento ed equa distribuzione delle borse di studio regionali, assicurando finanziamenti sufficienti per coprire il maggior numero di aventi diritto. Grazie all’impegno congiunto di MUR, Regione Lazio e DiSCo, negli ultimi anni sono aumentati importi e soglie ISEE/ISPE per le borse; il programma propone di rafforzare ulteriormente questi strumenti, così da ampliare la platea dei beneficiari. Fondamentale garantire erogazioni tempestive, ad esempio confermando l’anticipo della prima rata per le matricole già a novembre, così da offrire sostegno economico immediato agli studenti all’inizio del percorso universitario.
- Semplificazione accesso: proseguire nella semplificazione delle procedure di richiesta (già migliorate con video-guide, check-list e piattaforme online), istituendo magari sportelli di assistenza locale durante i periodi di domanda per aiutare gli studenti del polo di Latina nella compilazione delle domande e nella raccolta dei documenti richiesti.
- Integrazione con mobilità internazionale: promuovere l’utilizzo dei contributi per esperienze all’estero offerti dal bando regionale, informando gli studenti sulle opportunità (es. integrazioni alle borse Erasmus) e facilitando le candidature, così da favorire una maggiore partecipazione a programmi di mobilità europea anche per chi ha minori mezzi.
Miglioramento del servizio mensa e dei punti ristoro per garantire pasti economici, sani e di qualità. Si propone di estendere gli orari di apertura e la capacità della mensa universitaria di Latina, riducendo le attese e venendo incontro alle esigenze sia a pranzo che a cena (specialmente durante sessioni d’esame o orari prolungati di lezione). È importante assicurare tariffe agevolate per gli studenti idonei (o con basso reddito), con pasti a costo ridotto o gratuito secondo la fascia di borsa di studio. Inoltre, puntare a migliorare la varietà e il valore nutritivo dei menu, eventualmente introducendo opzioni locali o sostenibili (km0, menù vegetariani/vegani) e garantendo anche il rispetto di esigenze dietetiche particolari. Un dialogo costante con gli studenti (es. tramite questionari sulla soddisfazione) potrà aiutare ad adeguare il servizio.
Affrontare la carenza di alloggi per studenti fuori sede a Latina come priorità. Attualmente la Casa dello Studente di via Villafranca (nata da convenzione tra ATER e DiSCo) offre 48 posti letto (di cui 2 per disabili), insufficienti rispetto alla domanda. Il programma prevede di sollecitare investimenti per nuove residenze universitarie: da un lato, sfruttare il piano nazionale (MUR) che ha stanziato 1,2 miliardi per creare 60.000 nuovi posti alloggio entro il 2026 (fondi PNRR), candidando progetti su Latina per ottenere parte di queste risorse; dall’altro, collaborare con Regione e Ateneo per convertire immobili pubblici inutilizzati in studentati (favoriti anche dalle nuove norme di semplificazione urbanistica su cambi di destinazione d’uso). Nel breve termine, aumentare le convenzioni con ATER o altri enti per reperire ulteriori appartamenti da destinare agli studenti, estendendo il modello esistente.
- Contributi affitto: promuovere attivamente il “Contributo Alloggio” regionale per gli studenti idonei non assegnatari di posto letto, che permette di affittare un alloggio privato a un costo simile a quello di una residenza universitaria. L’obiettivo è far sì che tutti gli aventi diritto conoscano e utilizzino questo sostegno (spesso sotto-utilizzato per scarsa informazione), e parallelamente chiedere alla Regione di incrementarne il budget qualora le richieste superino la dotazione, così da evitare liste d’attesa.
- Supporto nella ricerca alloggi privati: istituire uno sportello casa presso il campus che orienti gli studenti fuori sede nel trovare un alloggio sicuro e a prezzi equi. Questo sportello potrebbe gestire una bacheca/alloggio online con annunci verificati di camere/appartamenti in affitto, frutto anche di accordi con associazioni di proprietari e agenzie immobiliari locali. Già l’amministrazione comunale ha avviato convenzioni con gli agenti immobiliari per garantire affitti calmierati agli studenti; si intende sostenere e ampliare tali iniziative, creando magari un albo di “locatori convenzionati”, incentivati con agevolazioni (esenzione parziale tasse locali) se offrono contratti regolari a canone concordato agli studenti. Infine, prevedere consulenza legale di base per assistere i giovani inquilini nella stipula dei contratti di affitto e nella tutela dei propri diritti.
Oltre alle borse di studio, potenziare gli altri strumenti di sostegno economico agli studenti. In particolare, promuovere i premi di laurea regionali (riconoscimenti in denaro per laureati meritevoli o veloci) e prevedere nuovi incentivi per il merito allo scopo di motivare il completamento degli studi. Valutare la possibilità, d’intesa con enti locali e sponsor privati, di istituire borse aggiuntive su specifici ambiti (ad es. la recente iniziativa di 10 borse per start-up innovative in collaborazione con Sapienza e Comune). Informare meglio la popolazione studentesca riguardo a esenzioni e riduzioni delle tasse universitarie (no-tax area, fasce contributive agevolate) e ad eventuali sussidi straordinari (es. contributi per acquisto libri, bonus trasporti nazionali) affinché nessuno rinunci agli studi per difficoltà economiche.
Snellire la burocrazia che gli studenti devono affrontare, sia nelle procedure con DiSCo sia nei servizi universitari interni. Proseguire nella digitalizzazione integrale dei processi: iscrizione ai benefici, upload documenti, pagamenti e richieste varie dovrebbero essere tutti gestibili online con SPID, evitando sportelli fisici e lunghe code. Il recente bando ha introdotto strumenti online più user-friendly, ma si può fare di più: ad esempio modulistica unica semplificata, invii documentali ridotti al minimo (utilizzando banche dati per verifiche automatiche di ISEE, merito, ecc.) e comunicazioni elettroniche tempestive sull’esito delle domande. Sul fronte universitario, garantire che anche al Polo di Latina vi sia parità di accesso ai servizi amministrativi rispetto alla sede centrale: ad esempio, possibilità di ottenere certificati, bollettini, informazioni su carriera senza doversi recare a Roma, tramite una segreteria decentrata efficiente o servizi online potenziati. Infine, istituire periodici incontri formativi per spiegare agli studenti le procedure più complesse (dalla richiesta di borsa alla domanda di laurea), magari con tutorial e FAQ dedicate al contesto di Latina.
Trasporti e mobilità
Migliorare i trasporti tra Latina e Roma, fondamentale sia per i pendolari sia per collegare il polo pontino alle strutture centrali dell’Ateneo. Si propone di lavorare su due fronti: (a) Trasporto su ferro: potenziare la tratta ferroviaria Latina–Roma con più corse negli orari di punta universitari (mattina presto e tarda serata), in coordinamento con la Regione Lazio e Trenitalia. Inoltre, assicurare collegamenti adeguati tra la città e la stazione FS di Latina (Latina Scalo): ad oggi è attiva una nuova linea di autobus urbano che collega la stazione all’area universitaria dell’ICOT; tale servizio va mantenuto e pubblicizzato tra gli studenti, valutando se aumentarne la frequenza negli orari di arrivo/partenza dei treni. (b) Autolinee dirette: istituire o rafforzare linee bus regionali (Cotral) dirette Latina–Roma dedicate agli studenti universitari, almeno nei giorni con maggior affluenza, così da offrire un’alternativa economica e comoda al treno. Parallelamente, negoziare convenzioni con le aziende di trasporto per agevolazioni tariffarie (vedi oltre) anche sui collegamenti extraurbani.
Garantire mobilità efficiente a chi proviene dai paesi della provincia (Aprilia, Cisterna, Sezze, Terracina, Fondi, ecc.). Molti studenti pendolari dipendono dalle linee Cotral: occorre rimodulare orari e percorsi di questi autobus in funzione del calendario accademico. Si suggerisce di convocare un tavolo di coordinamento tra Università, Cotral e amministrazioni locali per sincronizzare gli orari di partenza delle corse con l’inizio/fine delle lezioni a Latina. Andrebbero attivate più corse nelle fasce critiche (mattino presto, ore serali post-lezione) e assicurati autobus aggiuntivi durante gli esami o eventi, per evitare sovraffollamenti. Valutare anche collegamenti intercomunali diretti (shuttle) per zone con molte iscrizioni. Inoltre, promuovere il car pooling tra studenti dello stesso comprensorio: ad esempio con una piattaforma/app d’Ateneo dove offrire/richiedere passaggi in auto in sicurezza, così da ottimizzare gli spostamenti da aree poco servite.
Ridurre il costo dei trasporti per gli studenti universitari. Il programma mira a istituire un abbonamento agevolato integrato per l’intera area Lazio Sud: un unico titolo di viaggio annuale a prezzo forfettario scontato, valido su treni regionali, bus Cotral e mezzi urbani di Latina, dedicato agli studenti Sapienza di Latina. Ciò potrebbe essere realizzato tramite contributo regionale (simile a iniziative in altre regioni) o aderendo a eventuali fondi statali (Bonus trasporti). Contestualmente, assicurare che tutti gli studenti idonei conoscano e utilizzino il Bonus Trasporti nazionale, rinnovato di recente, che offre fino a 60€ mensili di sconto sugli abbonamenti per i redditi ISEE sotto soglia. Dal lato comunale, chiedere il mantenimento di tariffe ridotte per studenti sulle linee urbane gestite da CSC, ed esplorare la possibilità di un pass studentesco urbano a costo calmierato per muoversi liberamente in città (sull’esempio di metropoli come Roma).
Collaborare con gli enti competenti per migliorare l’affidabilità e il comfort dei trasporti. Per i bus urbani ed extraurbani, insistere su puntualità e frequenza: monitorare i ritardi cronici e lavorare con i gestori per ottimizzare i tempi di percorrenza (corsie preferenziali, semafori intelligenti dove possibile). Migliorare la dotazione dei mezzi: autobus moderni, climatizzati e accessibili (pedane per disabili) per rendere il viaggio più confortevole. Installare pensiline coperte e illuminazione alle fermate più frequentate dagli studenti (es. campus, stazione, dormitori) per riparo e sicurezza. Inoltre, proporre l’introduzione di un servizio di navetta interna dedicata al polo universitario, che colleghi i vari plessi (es. sedi in centro, biblioteca, laboratori esterni, ospedale ICOT) con corse circolari durante la giornata: questo faciliterebbe gli spostamenti rapidi degli studenti tra le diverse strutture universitarie in città.
Assicurare che gli studenti possano muoversi in tranquillità, anche negli orari serali o in zone periferiche. In primis, estendere il servizio di trasporto serale/notturno: valutare corse serali aggiuntive dei bus urbani nei giorni di lezione lunga, e/o convenzioni con taxi/NCC a tariffa concordata per studenti che escono tardi da biblioteche o laboratori. Implementare iniziative come il “bus navetta notte” nel periodo degli esami (collegando campus, stazione e dormitori fino a tarda ora). Garantire poi una maggiore sicurezza stradale attorno ai poli universitari: illuminare adeguatamente le strade percorse dagli studenti, realizzare attraversamenti pedonali sicuri e segnaletica orizzontale ben visibile vicino alle sedi. Promuovere l’uso di biciclette e monopattini in città con la creazione di piste ciclabili e stalli dedicati verso le sedi universitarie, fornendo però contestualmente campagne di sensibilizzazione al rispetto del codice della strada. Infine, attivare un canale diretto con gli studenti (es. tramite app comunale o numero WhatsApp) per segnalare problemi di sicurezza o disservizi sui trasporti: questo permetterà un intervento più rapido da parte delle autorità competenti.
Servizi universitari
Potenziamento degli spazi per lo studio individuale e di gruppo. Attualmente il polo di Latina dispone di aule studio e almeno una biblioteca di riferimento, ma durante i periodi di esami la richiesta supera spesso i posti disponibili. Si propone di ampliare gli orari di apertura, garantendo l’accesso anche serale e nel weekend (ad esempio, aprire un’aula studio serale fino alle 23 e la biblioteca almeno il sabato), in modo da offrire luoghi sicuri e tranquilli dove prepararsi agli esami. Dove possibile, destinare nuovi locali a sale studio: con la prossima apertura degli spazi nell’ex Garage Ruspi e nell’ex Banca d’Italia concessi all’Università, si potrebbe allestire in quelle sedi ulteriori ambienti studio moderni e confortevoli. Dotare adeguatamente le sale: sedute ergonomiche, illuminazione idonea, aree silenziose e aree per lavoro di gruppo, e predisporre punti ristoro e distributori per lunghe sessioni di studio. Infine, arricchire il patrimonio bibliotecario locale: incrementare i volumi disponibili presso la biblioteca di polo (soprattutto testi d’esame aggiornati) e facilitare il prestito interbibliotecario con Roma, così che gli studenti di Latina possano richiedere facilmente libri dalle biblioteche centrali Sapienza ricevendoli in sede entro pochi giorni.
Adeguare i laboratori (informatica, linguistici, scientifici, etc.) alle esigenze dei corsi attivi nel polo. È essenziale aggiornare periodicamente le attrezzature: computer e software all’ultima versione nei lab informatici, strumenti e reagenti nei lab scientifici, simulatori e ausili didattici per i corsi di area medica o ingegneristica. Qualora alcune attività di laboratorio non siano attualmente offerte a Latina per mancanza di strutture, attivarsi per colmare il gap: ad esempio, creare convenzioni con laboratori esterni (ospedali, centri di ricerca, aziende del territorio) affinché gli studenti possano svolgere esercitazioni pratiche senza doversi spostare a Roma. Massimizzare l’utilizzo delle nuove sale multimediali (come quella prevista nell’ex Garage Ruspi) per seminari, videoconferenze e workshop innovativi. Inoltre, predisporre laboratori didattici aperti anche fuori dall’orario di lezione – con assistenti tecnici disponibili a supervisionare – per permettere agli studenti di esercitarsi liberamente e sviluppare progetti personali.
Garantire una connettività veloce e affidabile in tutto il polo di Latina. Ciò include potenziare la rete WiFi universitaria (Eduroam) affinché copra tutte le aule, biblioteche e spazi comuni, eliminando eventuali zone d’ombra e aumentando la banda disponibile nei momenti di alto utilizzo. Installare un numero adeguato di prese elettriche e porte di ricarica USB nelle aule studio e nelle aule magne per consentire l’uso continuativo di laptop e dispositivi. Valutare l’aggiornamento dei server e delle infrastrutture di rete locale in vista dell’aumento di studenti e dispositivi connessi nei nuovi spazi. Un buon supporto digitale include anche l’accesso a software e piattaforme: offrire licenze gratuite o postazioni dedicate per software specialistici richiesti dai corsi (es. CAD per ingegneria, SPSS per statistica, etc.), magari tramite accordi quadro di Ateneo. Infine, implementare sistemi di videoconferenza di qualità nelle aule principali, così da collegare agevolmente il polo di Latina con docenti o eventi che si svolgono altrove (o viceversa, trasmettere in streaming lezioni/tirocini da Latina verso altri).
Sfruttare al massimo le piattaforme digitali per migliorare la didattica e semplificare la vita agli studenti. Piattaforme e-learning: assicurare che tutti i corsi attivi a Latina utilizzino regolarmente la piattaforma Moodle/Clasroom di Sapienza, caricando dispense, slide, esercitazioni e registrazioni delle lezioni (dove possibile) per consentire allo studente di rivedere il materiale. Spingere per l’estensione della registrazione delle lezioni: soprattutto per gli insegnamenti fondamentali e nei corsi con alta percentuale di pendolari o studenti lavoratori, dotare le aule di sistemi per la registrazione audio/video delle lezioni da mettere a disposizione online (compatibilmente con le policy di Ateneo). Servizi digitali amministrativi: potenziare il portale dello studente con funzionalità aggiuntive – ad esempio la prenotazione online di appuntamenti in segreteria, sistemi di ticketing per ricevere supporto tecnico/amministrativo da remoto, notifiche push sull’app per scadenze importanti. Integrare eventualmente i servizi Sapienza con l’app LazioDiSCo (se prevista) o con il portale regionale, così da fornire un’esperienza unificata allo studente (un solo login per vedere carriera universitaria, stato della borsa di studio, posti mensa, ecc.). Infine, proporre momenti di formazione digitale per gli studenti: brevi workshop su come utilizzare al meglio gli strumenti online dell’università, tutorship fra pari per chi ha meno competenze informatiche, in modo da abbattere il digital divide interno.
Accesso ai servizi DiSCo
Portare i servizi dell’Ente per il Diritto allo Studio (DiSCo Lazio) più vicino agli studenti di Latina. Attualmente molte procedure (richiesta borse, alloggi, mensa) si svolgono online, ma per informazioni o problemi complessi spesso gli studenti devono contattare le sedi centrali. Si propone di istituire uno sportello DiSCo fisso presso il polo di Latina, anche in forma di antenna territoriale aperta alcuni giorni a settimana. Questo sportello fungerebbe da front-office per: fornire informazioni sui bandi, assistere nella compilazione di moduli, ricevere documentazione e segnalazioni da inoltrare alle sedi competenti. In mancanza di personale dedicato, si può prevedere la presenza periodica (es. una volta al mese) di funzionari DiSCo che facciano giornata di ricevimento a Latina, soprattutto in fasi critiche (inizio anno accademico, pubblicazione graduatorie borse, ecc.).
Garantire che i servizi offerti da DiSCo nel polo siano efficienti e tempestivi. Ad esempio, monitorare i tempi di risposta alle email o ticket degli studenti di Latina e, se necessario, creare un canale preferenziale interno per gestire rapidamente le istanze provenienti da sedi decentrate (spesso penalizzate dalla distanza). Verificare periodicamente il funzionamento dei servizi erogati localmente: la mensa universitaria (gestita da DiSCo) deve mantenere standard qualitativi e quantitativi adeguati; le residenze e le convenzioni alloggi devono essere gestite senza disguidi. Il candidato in Consulta DiSCo si impegnerà a fare da tramite tra gli studenti e l’Ente, segnalando immediatamente malfunzionamenti (ad es. ritardi nell’erogazione delle borse, problemi tecnici sul portale online, ecc.) e proponendo soluzioni condivise. In aggiunta, promuovere la trasparenza: pubblicare report periodici sull’accesso ai benefici nel polo pontino (quanti studenti di Latina hanno ricevuto borse, alloggi, contributi) così da poter individuare criticità o underutilization di certi servizi.
Migliorare la comunicazione sui servizi DiSCo disponibili. Oltre allo sportello fisico, attivare punti informativi durante eventi chiave: ad esempio open day, giornate di orientamento matricole, incontri semestrali dedicati al diritto allo studio. In queste occasioni, distribuire materiale informativo chiaro (guide, brochure) su come accedere a borse, mense, contributi, e illustrarlo magari con testimonianze di studenti beneficiari. Sfruttare anche i canali digitali: inviare email mirate agli iscritti del polo quando escono bandi DiSCo importanti, utilizzare i social network universitari per ricordare scadenze e opportunità. Il fine è che nessuno studente resti escluso per mera mancanza di informazioni. Inoltre, sviluppare percorsi di orientamento ai servizi per gli studenti internazionali e fuori sede: ad esempio, una sessione di benvenuto in inglese/italiano semplice che spieghi come richiedere codice fiscale, iscriversi al SSN, cercare alloggio con DiSCo, ecc., in collaborazione con l’ufficio Erasmus/Internazionali.
Attivare un servizio di tutoring burocratico per gli studenti che hanno difficoltà a interagire con le procedure amministrative. Si potrebbe formare un piccolo gruppo di studenti senior/volontari esperti (magari rappresentanti degli studenti) disponibili ad affiancare i colleghi più giovani o in difficoltà nelle pratiche come: richiesta ISEE universitario, iscrizione online agli esami, domanda di laurea, ecc. Questo affiancamento peer-to-peer, coordinato con la segreteria e DiSCo, aiuterebbe a ridurre errori formali che possono costare la perdita di benefici (pensiamo a domande di borsa compilate male). Inoltre, proporre la creazione di faq locali sul sito DiSCo o Sapienza, con le domande frequenti specifiche per il polo di Latina e relative risposte, così da indirizzare subito gli studenti verso la soluzione ai problemi più comuni (es. “Dove trovo la mensa a Latina e quali sono gli orari?”, “A chi mi rivolgo per problemi con l’alloggio convenzionato di via Villafranca?”). In sintesi, costruire intorno allo studente una rete di supporto diffusa e accessibile, che lo accompagni nei percorsi amministrativi alleggerendone il peso.
Politiche abitative e spazi studenteschi
Come già evidenziato, Latina soffre una cronica carenza di posti alloggio per studenti. Accanto alle misure di breve periodo (contributi affitto e convenzioni), va perseguita una strategia strutturale: la creazione di nuovi studentati. Il piano nazionale PNRR sugli alloggi studenteschi prevede 60.000 nuovi posti letto in Italia entro il 2026 e ha introdotto procedure semplificate per realizzarli, inclusa la nomina di un Commissario per l’housing universitario. Il programma intende fare pressione affinché Sapienza e Regione Lazio presentino progetti specifici per Latina, ad esempio la ristrutturazione di edifici pubblici (o privati convenzionati) da destinare a Casa dello Studente 2. Si potrebbero candidare strutture come parte dell’ex Banca d’Italia (se logisticamente adatta) o altri immobili comunali/provinciali inutilizzati, sfruttando i nuovi incentivi (cambio d’uso facilitato, crediti d’imposta ai proprietari che destinano immobili a studentato). L’obiettivo realistico potrebbe essere raddoppiare i posti alloggio nel medio termine (passando da 48 a ~100+ posti in pochi anni) e poi crescere ulteriormente.
Nel contesto di Latina, i canoni di locazione privati possono rappresentare un onere pesante per gli studenti fuori sede, pur essendo mediamente più bassi di Roma. È necessario agire su più livelli per calmierare i costi:
- Accordi con proprietari: Collaborare con Comune e sindacati degli inquilini per promuovere il contratto a canone concordato per studenti universitari, prevedendo agevolazioni fiscali locali a chi aderisce (riduzione IMU/TARI). Come menzionato, il Comune ha già coinvolto le agenzie immobiliari in tal sensolatinatu.it; occorre dare seguito con misure concrete e ampliare la rete di proprietari coinvolti.
- Housing sociale universitario: Valutare la possibilità di progetti di co-housing o residenze diffuse in collaborazione con ATER e DiSCo, in cui stanze per studenti siano offerte a tariffa agevolata in appartamenti condivisi, magari integrando giovani e famiglie (modello di coabitazione solidale).
- Monitoraggio e supporto legale: Istituire un osservatorio sugli affitti studenti, raccogliendo dati sui prezzi medi a Latina e denunciando situazioni di sfruttamento (affitti in nero, richieste capestro). Offrire uno sportello di consulenza legale gratuita (in collaborazione con avvocati volontari o associazioni dei consumatori) a cui gli studenti possano rivolgersi per problemi con il contratto di affitto, cauzioni, spese condominiali, ecc.
- Contributi locali straordinari: Sollecitare l’amministrazione regionale e comunale a prevedere, se i costi abitativi aumentassero, bonus integrativi locali per gli studenti fuori sede più in difficoltà (ad esempio un contributo affitto comunale per redditi bassi, finanziato con fondi ad hoc, da affiancare a quello regionale).
Una città universitaria ha bisogno di spazi di aggregazione dedicati ai giovani. In quest’ottica, il programma prevede di creare e valorizzare spazi studenteschi polifunzionali. Con l’acquisizione dell’ex Garage Ruspi e dell’ex Banca d’Italia da parte di Sapienza, c’è l’opportunità di destinare alcuni ambienti a uso ricreativo e culturale studentesco: ad esempio, allestire sale per le associazioni studentesche, una common room dove socializzare, aree espositive per mostre organizzate dagli studenti. L’ex Garage Ruspi in particolare avrà una sala multimediale per eventi: si garantirà che, oltre agli eventi istituzionali, possa ospitare regolarmente iniziative studentesche (cineforum, conferenze studentesche, piccoli concerti). Ove gli spazi universitari interni fossero insufficienti, collaborare con il Comune per mettere a disposizione strutture pubbliche: biblioteche civiche aperte agli universitari, centri civici di quartiere utilizzabili per assemblee e feste universitarie, impianti sportivi comunali in orari riservati agli studenti (su quest’ultimo punto v. anche sezione 10). L’investimento sugli spazi fisici include anche la riqualificazione degli ambienti esterni delle sedi: ad esempio creare aree verdi attrezzate con panchine e wifi dove gli studenti possano studiare all’aperto o rilassarsi tra le lezioni, migliorare la segnaletica e l’estetica urbana intorno al campus per renderlo più accogliente e identificabile (murales artistici, totem informativi “Campus di Latina”, ecc.).
Prevedere punti di ritrovo dedicati esclusivamente agli studenti all’interno della città. Un’idea è l’apertura di una Casa dello Studente intesa come centro diurno (diverso dalla residenza): un edificio in cui trovare aula studio, area relax, piccolo bar autogestito, sale prova per musica/teatro, il tutto gestito con la collaborazione di associazioni universitarie. In mancanza di fondi per una struttura ex-novo, si può cominciare destinando alcuni pomeriggi a settimana un’aula magna o un salone comunale come student hub. Favorire la nascita di punti di servizio dentro o adiacenti al campus: librerie universitarie convenzionate, copisterie, cartolerie, spazi coworking per laureandi o dottorandi. Inoltre, estendere l’orario di strutture già esistenti frequentate da studenti (es. far sì che la mensa o il bar universitario diventino anche luoghi serali di ritrovo con eventi culturali). Questi interventi sugli spazi fisici mirano a creare senso di comunità, combattendo al contempo l’isolamento: sapere di avere in città luoghi dedicati agli universitari rende l’esperienza fuori sede più ricca e partecipativa.
Inclusività e pari opportunità
Garantire piena accessibilità e inclusione agli studenti diversamente abili in ogni aspetto della vita universitaria. In primo luogo, abbattimento barriere architettoniche: tutte le sedi del polo di Latina devono essere accessibili tramite rampe, ascensori a norma, percorsi tattili per non vedenti dove opportuno. Qualora vi siano strutture non ancora a norma, intervenire urgentemente in sinergia con l’amministrazione Sapienza (Ufficio Studenti con Disabilità) e con contributi regionali dedicati. Oltre all’accessibilità fisica, fornire ausili didattici e tecnologici: ad esempio software di lettura vocale per studenti ipovedenti nelle biblioteche, interpreti LIS (Lingua dei Segni) o servizi di sottotitolazione per studenti sordi durante le lezioni, tutor specializzati di supporto per studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Il programma incoraggia la creazione di un Piano Individuale per ogni studente disabile, concordato con docenti e uffici, che delinei accomodamenti ragionevoli (tempo aggiuntivo agli esami, modalità alternative di svolgimento prove, appunti condivisi). Anche nelle residenze universitarie si curerà l’inclusione: la Casa dello Studente già riserva posti attrezzati per disabili, ma bisogna assicurarsi che i servizi correlati (trasporti per raggiungere le lezioni, accompagnamento se necessario) siano garantiti. Infine, promuovere una cultura dell’inclusione tra la comunità studentesca: organizzare seminari di sensibilizzazione, incoraggiare iniziative di tutorato tra pari (peer mentoring) dove studenti volontari supportano i compagni con disabilità nell’orientarsi in Ateneo e nella vita quotidiana a Latina.
Riconoscere le difficoltà di chi concilia studio e lavoro e predisporre misure di flessibilità. Sollecitare le strutture didattiche affinché prevedano orari di lezione compatibili (ad esempio, concentrando alcune attività nel tardo pomeriggio o il sabato per permettere la frequenza ai lavoratori). In linea con le normative nazionali sullo status di studente lavoratore, assicurarsi che a Latina siano applicate tutte le tutele: diritto a piani di studio part-time, esami fuori appello in casi particolari, eventuali sessioni straordinarie per chi non può frequentare. Inoltre, proporre la registrazione delle lezioni come strumento fondamentale per chi non riesce a essere sempre presente: con le tecnologie di e-learning (vedi sezione 3), il lavoratore-studente può seguire da remoto in differita. Istituire uno sportello studenti lavoratori che fornisca consigli su come gestire il carico didattico, ottenendo dai docenti materiali aggiuntivi o recuperi se necessario. Infine, lavorare con le aziende locali per favorire formule di impiego flessibile: ad esempio, incentivare tirocini part-time curriculari retribuiti presso imprese di Latina che comprendano le esigenze accademiche, così che lo studente possa sia guadagnare sia ottenere crediti formativi senza sacrificare gli studi.
Per gli studenti provenienti da altre città (soprattutto del Sud Italia o da altre regioni) è fondamentale creare un ambiente accogliente a Latina. Il programma prevede l’avvio di un “Progetto Accoglienza” a inizio anno: organizzare giornate per far conoscere la città, i servizi essenziali (trasporti, ASL, uffici comunali) e le tradizioni locali ai nuovi arrivati. Attivare un buddy system: abbinare ad ogni matricola fuori sede uno studente senior locale che faccia da riferimento nelle prime settimane, aiutando con informazioni pratiche (dove alloggiare, come muoversi, dove fare acquisti economici, etc.) e favorendo nuove amicizie. Fornire poi informazioni chiare su come accedere ai servizi sanitari lontano da casa (scelta del medico di base temporaneo per studenti, ubicazione guardia medica) e su come ottenere certificazioni di domicilio/residenza se necessarie per i benefici. Un’altra proposta è la creazione di una “Welcome Kit” da parte del Comune/Università per i fuori sede: una cartellina (anche digitale) con mappe, contatti utili, convenzioni città-università (es. sconti presso librerie, palestre, teatri). Importante anche sostenere i fuori sede sul piano sociale: incoraggiare gli alloggi condivisi tra studenti (così da non isolarsi), magari creando un database per trovare coinquilini, e promuovere eventi di networking iniziali (es. aperitivo delle matricole fuori sede).
Gli studenti stranieri (Erasmus e iscritti internazionali) rappresentano una risorsa e vanno accompagnati per superare barriere linguistiche e culturali. Garantire la disponibilità di informazioni e documenti bilingue (italiano/inglese) per tutti i servizi universitari e DiSCo: dalle istruzioni per la mensa, ai bandi di borsa di studio (se accessibili anche a loro), alle guide per il visto. Istituire un International Students Desk dedicato a Latina, anche solo un referente, che aiuti con pratiche come permesso di soggiorno, codice fiscale, apertura conto bancario, ecc., magari in collaborazione con la Questura locale per snellire le procedure. Sul piano dell’inclusione accademica, promuovere corsi gratuiti di italiano L2 per chi ne avesse bisogno, attingendo a fondi del Ministero o progetti UE (spesso esistono finanziamenti Erasmus+ per integrazione linguistica). Inoltre, coinvolgere gli studenti internazionali nelle attività sociali: prevedere eventi di scambio culturale (es. International Day al campus, dove ciascuno può presentare il proprio paese), e facilitare la nascita di una sezione ESN (Erasmus Student Network) a Latina che organizzi attività dedicate. Pari opportunità significa anche attenzione alle differenze culturali e religiose: valutare, se richiesto dalla presenza di comunità significative, la predisposizione di spazi di preghiera multi-confessionali nel campus o l’adeguamento dei menu mensa in certe occasioni (rispetto di restrizioni alimentari). In sintesi, costruire un ambiente multiculturale dove lo studente internazionale non si senta ospite marginale, ma parte integrante della comunità universitaria di Latina.
Benessere e salute mentale
Negli ultimi anni è emerso un preoccupante aumento di stress, ansia e disagio psicologico tra gli universitari (in Italia il 33% degli studenti soffre di ansia e il 27% di depressione secondo studi recenti). È imperativo attivare servizi di supporto mentale a Latina. Il programma propone di istituire uno Sportello di Ascolto Psicologico dedicato al polo pontino: idealmente con la presenza settimanale di uno psicologo qualificato (fornito dall’Ateneo o dalla ASL locale) presso una stanza riservata del campus, dove gli studenti possano recarsi gratuitamente e con garanzia di riservatezza. Se le risorse per uno psicologo fisso fossero insufficienti, attivare almeno un servizio di counseling online dedicato (colloqui via videochiamata su appuntamento), pubblicizzandolo adeguatamente. Parallelamente, sfruttare iniziative regionali/nazionali come il Bonus Psicologo o progetti ministeriali per la salute mentale in età universitaria, in modo da offrire un certo numero di sedute gratuite a chi ne ha bisogno. Fondamentale è rimuovere lo stigma: l’Università, assieme alla Consulta, organizzerà campagne informative per far sapere agli studenti che chiedere aiuto è normale e incoraggiare l’uso del servizio.
Oltre all’assistenza a posteriori, vanno messe in atto misure preventive per migliorare il benessere quotidiano. Offrire workshop formativi su gestione dello stress, tecniche di studio efficace, time management: ad esempio incontri con psicologi e coach per imparare a affrontare l’ansia da esame, esercizi di mindfulness e rilassamento, tecniche di organizzazione del tempo per bilanciare studio, lavoro e vita privata. Questi seminari possono essere inseriti nel calendario annuale (magari in prossimità delle sessioni d’esame) e resi fruibili gratuitamente. Creare momenti di decompressione durante l’anno accademico: giornate del benessere con attività all’aperto, lezioni di yoga o sport di gruppo nel campus aperte a tutti, magari in collaborazione con il CUS (Centro Universitario Sportivo) o palestre convenzionate. Importante è anche formare i docenti e il personale a riconoscere segnali di disagio negli studenti: proporre corsi specifici per sensibilizzare i professori su temi come il supporto psicologico di base e le modalità per indirizzare chi mostra difficoltà verso i servizi di aiuto.
In un polo decentrato come Latina, alcuni studenti – specie fuori sede o internazionali – possono sentirsi isolati socialmente. Il programma incoraggia iniziative di community building: ad esempio, istituire gruppi di studio e programmi di mentoring (come già proposto per i fuori sede) che creino rete tra studenti. Favorire la nascita di club tematici (di dibattito, di fotografia, di volontariato…) dove gli studenti possono conoscersi al di fuori delle lezioni condividendo interessi comuni. Organizzare periodicamente eventi socializzanti sponsorizzati dall’Università: dall’aperitivo di benvenuto per le matricole, alle serate di gioco (quiz night, tornei di scacchi), alle gite culturali nel territorio pontino. Inoltre, mettere a disposizione spazi informali (come una caffetteria o sala comune) dove sia spontaneamente possibile incontrarsi. Un altro aspetto importante è offrire supporto tra pari: formare student tutor (magari selezionati tra quelli di psicologia o affini) che si rendano disponibili ad ascoltare coetanei in difficoltà, fornendo amicizia e orientamento verso aiuti professionali se necessario. In sinergia con la Consulta e le associazioni, lanciare campagne come “Sei dei nostri?” per invitare chi tende a isolarsi a partecipare alla vita di campus, sottolineando che l’università non è solo esami ma anche comunità.
Il benessere mentale passa anche da uno stile di vita sano. Collaborare con la ASL di Latina e i medici del territorio per promuovere iniziative di prevenzione sanitaria rivolte agli studenti: ad esempio giornate di screening gratuito (per vista, udito, controllo di parametri base), campagne informative su alimentazione corretta, rischi di abuso di alcool e droghe, sessualità sicura. Integrare il servizio psicologico con eventuali servizi psichiatrici di riferimento (per i casi più seri che richiedano intervento medico specialistico), assicurando percorsi agevolati di presa in carico nel sistema sanitario regionale. Inoltre, garantire che gli studenti sappiano come accedere ad un medico: informare su come funziona la scelta del medico di base per fuori sede (diritto al medico “temporaneo” gratuito) e fornire elenchi di medici in zona disponibili. Un’idea può essere stipulare una convenzione con un vicino centro medico o consultorio familiare per riservare alcuni orari agli studenti universitari, così da abbattere eventuali barriere (timidezza, tempi di attesa) nel chiedere aiuto anche per problemi di salute fisica o legati al benessere (es. disturbi del sonno, dell’alimentazione). Un approccio olistico al benessere, dunque, che tenga insieme mente e corpo: l’università come luogo che si prende cura dello studente a 360 gradi, creando le condizioni perché possa esprimere al meglio il suo potenziale.
Partecipazione studentesca e rappresentanza
Promuovere tra gli studenti una cultura di partecipazione e responsabilità civica. Incoraggiare l’adesione a attività di volontariato sul territorio pontino: ad esempio, collaborare con associazioni locali (ambientali, culturali, assistenziali) per coinvolgere universitari in progetti come tutoraggio nelle scuole, iniziative ecologiche, aiuto ai più deboli. Si potrebbero riconoscere crediti formativi per chi partecipa a tali attività (in accordo con i regolamenti didattici) o almeno dare visibilità ai volontari con attestati ufficiali. Organizzare eventi tipo “Giornata del volontariato studentesco” dove le realtà no-profit di Latina si presentano agli studenti offrendo opportunità di impegno. Inoltre, promuovere nelle aule momenti di discussione su temi di attualità e sui diritti-doveri di cittadinanza, magari in collaborazione con il Consiglio Comunale dei Giovani o il Forum dei Giovani locale. Lo scopo è formare studenti che siano non solo utenti passivi dei servizi, ma attori propositivi nella comunità universitaria e cittadina.
Rafforzare gli strumenti di confronto tra la popolazione studentesca e le istituzioni accademiche e locali. Istituire assemblee studentesche periodiche presso il polo di Latina, aperte a tutti gli iscritti, nelle quali discutere problemi emergenti e proposte; invitare a queste assemblee rappresentanti dell’ateneo (Presidi di Facoltà, Direttore del Polo) e, quando pertinente, rappresentanti di Comune/Regione, in modo da avere un confronto diretto. Implementare piattaforme digitali di partecipazione: ad esempio, un portale/survey annuale dove ogni studente può esprimere valutazioni sui servizi (mensa, trasporti, didattica) e suggerire idee di miglioramento, i cui risultati vengano poi analizzati in sede di Consulta. Un altro strumento potrebbe essere la creazione di una Consulta studentesca di polo, organo informale che riunisca tutti i rappresentanti degli studenti dei vari corsi di laurea a Latina e rappresentanti delle associazioni: ciò permetterebbe di coordinare le istanze a livello locale prima di portarle ai livelli superiori (Senato Accademico, CdA Sapienza, oppure la stessa Consulta regionale DiSCo). Questo tavolo locale dovrebbe incontrarsi regolarmente con l’Assessore comunale all’Università e con i referenti di zona di DiSCo, per un aggiornamento reciproco.
Il candidato alla Consulta DiSCo Lazio si impegna a essere portavoce autorevole degli studenti di Latina in tutte le sedi opportune. Per fare ciò, è necessario ascoltare attivamente le esigenze degli studenti: mantenere un canale comunicativo aperto (email istituzionale, sportello ricevimento mensile, pagina social dedicata) dove i colleghi possano segnalare problemi in tempo reale. Ogni segnalazione sarà raccolta e portata all’attenzione dell’ente competente (DiSCo, Sapienza, Comune). Inoltre, collaborare strettamente con gli altri rappresentanti degli studenti eletti negli organi di Ateneo (Consigli di Facoltà, Senato, CNSU): fare rete per condividere informazioni e sostenersi a vicenda su temi comuni. Ad esempio, se emerge un problema nelle aule o nei trasporti, agire in sinergia tra chi è nella Consulta DiSCo e chi è nei Consigli di corso locale per affrontarlo da più prospettive. Altro punto chiave è la trasparenza: tenere informati gli studenti di Latina sulle attività e decisioni della Consulta DiSCo Lazio (tramite report post-riunione, post sui social riepilogativi) così che si sentano coinvolti e sappiano come l’azione rappresentativa li sta aiutando.
Per ampliare la partecipazione, il programma prevede anche di sfruttare strumenti innovativi. Ad esempio, proporre l’adozione di un bilancio partecipativo studentesco: una quota dei fondi per attività studentesche (se disponibili tramite Ateneo o Regione) la cui destinazione venga decisa dagli studenti stessi tramite votazione di proposte (come progetti di miglioramento del campus, acquisto dotazioni per biblioteche, organizzazione eventi). Questo coinvolgerebbe direttamente la base nelle scelte di spesa che li riguardano. Promuovere poi un’ampia partecipazione alle elezioni studentesche: spesso l’affluenza è bassa, occorre sensibilizzare sul ruolo cruciale dei rappresentanti. Organizzare incontri pre-elettorali in cui spiegare cosa fanno organi come la Consulta DiSCo, il CNSU, i Consigli di Facoltà, per far capire l’importanza del voto e magari incoraggiare candidature dal polo di Latina (così da avere sempre rappresentanti locali). In definitiva, creare un ecosistema in cui lo studente si senta parte attiva e abbia canali semplici per incidere sulle decisioni, in un clima di fiducia e collaborazione con le istituzioni.
Innovazione, Sostenibilità e Digitalizzazione
Rendere il campus di Latina un esempio di sostenibilità. Implementare un programma “Campus Verde” con varie azioni ecologiche: installazione di contenitori per la raccolta differenziata in tutti gli spazi (carta, plastica, organico nelle zone ristoro), eliminazione della plastica monouso incentivando borracce e distributori d’acqua potabile filtrata. Collaborare con il Comune per piantare alberi e creare piccole aree verdi attrezzate presso le sedi universitarie, migliorando il microclima e offrendo spazi di studio all’aperto. Promuovere campagne di sensibilizzazione ambientale tra gli studenti: workshop sul riciclo creativo, giornate di pulizia di spazi pubblici, concorsi di idee per ridurre l’impronta ecologica del campus. Sul fronte energetico, spingere Sapienza a dotare le strutture di impianti a energia rinnovabile (pannelli solari sui tetti, solare termico per acqua calda nelle residenze) e a migliorare l’efficienza (illuminazione LED, spegnimento automatico apparecchiature fuori orario). Incentivare la mobilità sostenibile: oltre alle misure sui trasporti pubblici, prevedere sconti o accordi per l’acquisto di biciclette e monopattini elettrici per studenti, creare parcheggi bici custoditi. Infine, aderire a iniziative europee come “Green University Network” per scambiare buone pratiche e magari candidare il campus a bandi specifici (es. fondi LIFE+ per progetti ambientali).
Proseguire con decisione sul cammino della trasformazione digitale, per semplificare e velocizzare ogni interazione dello studente con l’università e la pubblica amministrazione. Molte proposte in tal senso sono già state delineate (vedi sezioni “Diritto allo Studio” e “Servizi Universitari” sulla semplificazione digitale). Si ribadisce l’importanza di un ecosistema digitale integrato: idealmente, lo studente dovrebbe poter accedere ad un unico portale/app dove gestire tutto, dall’iscrizione agli esami al pagamento mensa, dalle segnalazioni tecniche alla prenotazione di un posto in biblioteca. Il programma supporta qualsiasi iniziativa di Ateneo volta a sviluppare queste piattaforme (anche attingendo a fondi PNRR destinati alla digitalizzazione delle università). Inoltre, suggerisce di implementare strumenti innovativi come: una chatbot informativa sul sito di polo per rispondere 24/7 alle FAQ degli studenti; l’uso della firma digitale per sottoscrivere documenti accademici (learning agreement, richieste tesi, etc.) senza doversi recare in segreteria; sistemi di feedback online (sul modello degli helpdesk aziendali) per valutare la soddisfazione dei richiedenti servizio e individuare colli di bottiglia nei processi.
Garantire che l’innovazione tecnologica sia accessibile a tutti. Dotare le aule di strumenti di supporto per studenti con disabilità (come ausili già menzionati: es. sottotitolazione automatica AI alle lezioni per non udenti, testi digitali compatibili con screen reader per non vedenti). Offrire la possibilità di prendere in prestito dispositivi elettronici (notebook, tablet) da parte degli studenti che non ne dispongono, ad esempio istituendo un piccolo parco di device presso la biblioteca di polo. Continuare a investire nella cybersecurity per proteggere i dati degli studenti e garantire la continuità dei servizi digitali (evitando blackout dei sistemi proprio sotto scadenza). In ambito accademico, promuovere l’uso di tecnologie didattiche avanzate: introdurre ove possibile strumenti come realtà virtuale per simulazioni (utile in medicina o ingegneria), laboratori remoti controllabili via internet, piattaforme di e-learning interattive con quiz e gamification per tenere alto l’ingaggio degli studenti. Un polo tecnologicamente avanzato può anche attrarre collaborazioni e investimenti: ad esempio, proporre che Latina diventi sede di sperimentazione per progetti pilota Sapienza su smart campus o IoT (Internet of Things) applicato a gestione spazi, sicurezza, risparmio energetico.
Stimolare un’attitudine all’innovazione anche nei contenuti formativi e nei servizi di supporto. Sostenere l’attivazione di nuovi corsi e curricula ad alto contenuto innovativo presso il polo di Latina, in linea con le vocazioni del territorio (es. agro-tecnologie, economia circolare, management sanitario digitale, ecc.), magari intercettando fondi europei per master e dottorati innovativi. Supportare la creazione di laboratori imprenditoriali per studenti: spazi e tutor per chi vuole sviluppare una startup o un progetto (incubatori universitari, hackathon periodici su sfide reali proposte da aziende locali). Dal lato servizi, digitalizzazione significa anche velocizzare pratiche quotidiane: ad esempio implementare un sistema di prenotazione online per mense e sale studio (evitando assembramenti e ottimizzando i posti disponibili) e una app per segnalare guasti/manutenzioni nei locali universitari con geolocalizzazione, così da intervenire prontamente. L’innovazione deve accompagnarsi a una formazione sui suoi strumenti: prevedere infatti corsi extracurriculari per migliorare le competenze digitali degli studenti (dal coding di base, all’uso avanzato di Excel, fino alle certificazioni ICT riconosciute) sfruttando magari il programma regionale “Digital Lazio” o fondi FSE destinati alla digital skill education dei giovani.
Eventi, Cultura e Vita Universitaria
Arricchire l’esperienza universitaria a Latina con un calendario vivace di eventi culturali. In collaborazione con l’Ateneo e il Comune, istituire una rassegna culturale annuale per gli studenti: cicli di conferenze con ospiti di rilievo (scrittori, scienziati, artisti), proiezioni cinematografiche a tema, visite guidate a mostre o siti storici del territorio pontino. Promuovere la partecipazione studentesca a festival e manifestazioni cittadine: ad esempio, convenzioni per ingressi ridotti a teatro, al museo, al cinema; oppure serate universitarie all’interno di festival locali (come la Festa della Musica, eventi letterari, ecc.). Creare spazi di espressione artistica studentesca: mostre fotografiche degli studenti nei corridoi del campus, un piccolo festival delle band universitarie locali, competizioni di cortometraggi fatti dagli studenti. Queste iniziative possono essere sostenute con fondi regionali per la cultura giovanile o attingendo al contributo per il diritto allo studio destinato ad attività culturali. L’importante è offrire occasioni per ampliare gli orizzonti oltre la didattica e stimolare creatività e spirito critico.
Incentivare la formazione di associazioni studentesche e supportarne i progetti. Spesso nei poli decentrati il tessuto associativo è debole: il candidato intende favorire la nascita di gruppi organizzati di studenti (con finalità culturali, sportive, rappresentative, solidaristiche) mettendo a disposizione spazi (come visto sopra) e magari piccoli finanziamenti. Ad esempio, si potrebbe destinare annualmente un Fondo di finanziamento per iniziative studentesche a Latina, attraverso un bando in cui le associazioni presentano un progetto di evento o servizio e ricevono un contributo economico se selezionate. Facilitare l’iter burocratico per costituire un’associazione studentesca locale (linee guida, modulistica, affiliazione all’albo delle associazioni Sapienza). Inoltre, organizzare un “Welcome Day” ad inizio anno dove tutte le associazioni e gruppi studenteschi si presentano alle matricole con banchetti informativi, per coinvolgerle sin da subito. Una forte vita associativa contribuisce a creare senso di appartenenza e offre al tempo stesso servizi autogestiti (es. gruppi di studio, sportelli studenteschi tematici, attività ricreative) che arricchiscono la vita universitaria quotidiana.
Lo sport è un elemento cruciale per la socialità e la salute. A Latina, priva di veri impianti universitari propri, è necessario stringere collaborazioni: consolidare le convenzioni con palestre e impianti sportivi cittadini per offrire agli studenti abbonamenti a prezzi agevolati. Ad esempio, negoziare con il Coni provinciale o società sportive l’accesso agevolato a campi da calcio, piscine, palazzetti in fasce orarie dedicate agli universitari. Favorire la nascita di squadre universitarie di polo (calcio, basket, volley) che partecipino a tornei locali o ai campionati tra atenei: ciò aumentando il senso di identità (indossare la maglia “Sapienza Latina”). Organizzare tornei sportivi interfacoltà informali, giornate dello sport universitario magari presso strutture comunali messe a disposizione. Valutare, con l’aiuto di sponsor, la fattibilità di allestire sul campus anche solo piccole infrastrutture: ad esempio, un tavolo da ping-pong, un campo da calcetto a 5 in un parcheggio inutilizzato, o installare rastrelliere e docce per chi viene in bici/jogging. Inoltre, promuovere iniziative di benessere e movimento accessibili a tutti: corsi di yoga o aerobica settimanali in uno spazio universitario, gruppi di running che si ritrovano al campus, escursioni nei parchi vicini organizzate nel weekend. Queste attività contribuiscono a ridurre lo stress (collegandosi anche alla sfera del benessere mentale) e a creare opportunità di incontro informale.
L’insieme delle azioni proposte (culturali, ricreative, sportive) punta a rendere più viva e inclusiva la comunità studentesca di Latina. Si vuole evitare che gli studenti percepiscano il polo solo come luogo di passaggio per seguire le lezioni, e invece inizino a viverlo a 360 gradi. A tal fine, potrebbe essere istituito un calendario unico degli eventi studenteschi, consultabile online, che raccolga tutti gli appuntamenti (ufficiali e autogestiti) mensili, così da dare visibilità e stimolare partecipazione. Un’altra idea è creare alcune tradizioni annuali di Ateneo a Latina: ad esempio, una festa di fine anno accademico nelle piazze del centro, un concerto di Natale degli studenti, o un Sapienza Latina Day ogni primavera con stand, musica e premiazioni dei migliori studenti/tesi. Collaborare con l’ERSU/DiSCo per portare a Latina iniziative che spesso si tengono solo a Roma, come fiere del libro usato, career day (ad aprile 2025 Porta Futuro e DiSCo hanno organizzato un job day proprio presso l’ex Garage Ruspi), giornate del curriculum vitae, ecc. Infine, coinvolgere la città: promuovere interazione tra studenti e cittadinanza, magari tramite eventi aperti al pubblico dove gli studenti mostrano i loro progetti (un “open campus” durante la Notte dei Ricercatori, o conferenze divulgative tenute dagli studenti stessi su temi di studio). Una città universitaria si riconosce infatti quando l’università diventa motore culturale per tutto il territorio. In questo senso, le proposte vogliono fare del polo di Latina non una periferia dell’accademia, ma un centro pulsante di vita universitaria, in grado di offrire opportunità, fermento e orgoglio di appartenenza ai suoi studenti.